Un ex studente della scuola di guerra, che è stato uno dei migliori delle forze speciali, ora è impazzito e riempie di cadaveri il bosco in cui si è rifugiato. Il suo insegnante decide di dargli la caccia, di braccarlo come un animale per poterlo neutralizzare definitivamente. Una riflessione sulle conseguenze della guerra sull'uomo, un film che racconta del rimorso e della follia di esseri umani che, per motivi diversi e con modalità diverse, sono stati costretti, nel passato, a venire a patti con la violenza. La narrazione è spesso eccessiva e disarmonica, ma risulta efficace nel parlare del conflitto: di due paesi, di due uomini, di due modi di vedere. L'impostazione del racconto è manichea, ma serve al regista per dimostrare che la presa di coscienza (da parte di chi ha subìto o ha partecipato ad una guerra) necessariamente porta alla perdita di lucidità e di equilibrio, alla pazzia, appunto.